Territorio
Nerola sorge a 453 metri di altezza sul livello del mare, sulle propaggini settentrionali dei monti Lucretili. Nel settore nord del comune è presente la catena del Monte degli Elci con la cima a 711 m s.l.m., a separare il paese da questo monte vi è una vallata dove scorre il fosso Corese nel punto più basso a 200–240 m s.l.m., a sud vi è il rilievo di monte Lago con la cima a 601 m s.l.m., ad est una vallata che termina nel paese confinante di Scandriglia, a sud-est vi sono i Monti Lucretili con la cima più alta (visibile dal paese) del Monte Pellecchia 1368m s.l.m., mentre ad ovest una piana che si affaccia sulla valle del Tevere. La frazione di Acquaviva è posta tra i 250 ed i 290 m s.l.m.
Storia
Il toponimo deriva probabilmente dal sabino nero o nerio, con il significato di "forte" e "valoroso". L'iscrizione sulla fontana della piazza del Municipio (A Nerone tuum Nerola nomen habet) fa risalire l'origine del nome all'imperatore romano Nerone, che apparteneva alla gens Claudia di lontane origini sabine.
Sul sito sembra siano state viste tracce di una villa di epoca romana, che la leggenda attribuiva appunto a Nerone.
Nella seconda metà del X secolo il castello del Castrum Nerulae venne fondato dal "rettore della Sabina Benedetto Crescenzi e fu in possesso dei Crescenzi fino al 1235, quando passò sotto il diretto dominio dei papi. Alla fine del XII secolo il feudo venne concesso agli Orsini, che vi costruirono l'attuale "Castello Orsini". Alla fine del XV secolo fu ulteriormente rinforzato con possenti torrioni e altre opere difensive e fu fortificato il borgo che lo circondava. Presso il castello venne costruita nel 1483 la "Chiesa vecchia".
Nel 1644 il castello e il territorio di Nerola vennero ceduti ai Barberini, insieme a Montelibretti e dal 1728 entrarono in possesso dei Colonna di Sciarra, quindi ancora ai Lante della Rovere.
Vi ebbe sede l'istituzione benefica dell'Ospedale dei Pellegrini che assisteva quanti transitavano sulla via Salaria.
Nel 1867 il castello fu testimone della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma con l'occupazione da parte di un contingente di Volontari garibaldini guidati da Menotti Garibaldi in lotta con le truppe pontificie.
Nel 1939 il castello passò al marchese Ferrari-Frey. Attualmente è stato restaurato e ospita un albergo.
Frazioni e località isolate
L'unica frazione, Acquaviva, trae il suo nome dalla omonima fonte, alimentata da una sorgente sempre attiva. Posta sulla vecchia via Salaria, si sviluppò negli anni cinquanta, con la costruzione della chiesa di Santa Teresa e l'istituzione della festa dedicata alla santa.
Monumenti e luoghi di Interesse
Architetture religiose
- La chiesa parrocchiale dedicata a San Giorgio Martire;
- La ex chiesa di Sant'Antonio abate;
- La sede per convegni e mostre detta "la Vecchia Mola";
- Nella chiesa di san Sebastiano si può ammirare: 1) statua in legno di San Sebastiano Martire 2) statua in legno di sant'Antonio Abate 3) Busto reliquiario ligneo di San Giorgio Martire 4) Crocifisso ligneo del sec. XVI 4) antico fonte battesimale con stemmi famiglia Orsini.
- La chiesa cimiteriale con tela raffigurante la dormizione di san Giuseppe.
Architetture militari
- Castello Orsini.
Del castello si ignorano le origini, ma verosimilmente la costruzione è da ricercarsi nel X-XI secolo. Il castello subì vari passaggi di proprietà durante le varie dipendenze feudali fino ad essere comprato dalla società CA.DI. che l'ha recentemente restaurato. Il castello è in stile romanico-medievale.
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