Territorio
Sant'Angelo Romano (fino al 1885 denominato Sant'Angelo in Capoccia) è un comune italiano di 5.016 abitanti della provincia di Roma; sorge su una delle cime dei Monti Cornicolani (Monte Patulo).
Dista 23,7 km dalla Capitale che lo fanno il comune più vicino al capoluogo laziale fra quelli non confinanti con esso. Il comune si costituì autonomo nel 1874. Sant'Angelo Romano sorge sul Monte Patulo (400 metri s.l.m.) e prese il nome attuale in onore di San Michele Arcangelo. Nel territorio comunale nasce il Pratolungo, piccolo affluente dell'Aniene.
Storia
Nel 1174 a.C. il paese risulta menzionato, chiamato all'epoca Medullia dagli antichi Romani che in seguito lo conquistarono.. Sulla cima più alta sorgeva un'antica fortezza romana forse adibita anche a prigione. Con la caduta dell'impero romano divenne rifugio per molti abitanti delle ville romane vicine. Successivamente dalle ceneri della fortezza, nacque la rocca già nell'XI secolo circondata di cinta muraria. Essa prima appartenne ai Capoccia e poi agli Orsini che ne fecero un castello fortificato. Nel 1594 il feudo venne acquistato dai Cesi, e fu in questo periodo che conobbe il suo periodo di massimo splendore. Nel 1612 Papa Paolo V ne fece un Principato con a capo Federico Cesi (1585-1630), fondatore nel 1603 della celebre Accademia dei Lincei, la più antica d'Italia con sede nella Capitale. Nel 1678 il castello con tutto il feudo venne ceduto ai Borghesesempre come principato.
Nel 1886 il paese assunse il nome attuale abolendo il precedente Sant'Angelo in Capoccia (dato in precedenza in onore della famiglia che aveva preso possesso del castello, i capocci) con Regio Decreto n° 3150 del 28 maggio 1885.
Nel 1989 il comune acquistò il castello e nel 1993 iniziarono i restauri e le ristrutturazioni per l'apertura al pubblico. I Santi patroni sono San Michele e Santa Liberata.
Frazioni
Molino, Montardone, Osteria Nuova, Ponte delle Tavole, Selva
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
La chiesa parrocchiale di Santa Maria e San Biagio. Questa chiesa venne costruita a discapito della precedente chiesa parrocchiale della Beata Vergine Maria degli Angeli, con consacrazione il 19 giugno 1759, con successivi restauri (1863 e 1976). L'interno consta di altare maggiore e 5 cappelle laterali dedicate a San Giuseppe, San Francesco di Paola, Madonna di Pompei, Anime del Purgatorio e a Cristo Salvatore. Inoltre vi sono conservati un quadro della "Beata Vergine" del 1522 realizzato da Federico Baroccied un trittico del XV secolo attribuito ad Antoniazzo Romano.
La chiesa di Santa Liberata. Questa chiesa è del XIV secolo, distante all'epoca della fondazione di trovava a circa 500 metri dell'abitato, ma in seguito inglobata dallo stesso. Fu restaurata nel 1695, e nel 1737 fu ampliata insieme all'annesso convento da Giovanni da Evora. All'interno vi è un coro ligneo del XVIII secolo e, al centro dell'altare maggiore un dipinto, tempera su tavola, di metà del XV secolo, raffigurante la santa titolare rivolta verso l'Eterno, opera di artista anonimo nell'ambito di Antoniazzo Romano. La chiesa sembra fosse stata consacrata da Bernardo da Chiaravalle (Viene venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Canonizzato nel 1174 da papa Alessandro III, fu dichiarato Dottore della Chiesa, da papa Pio VIII nel 1830. Nel 1953 papa Pio XII gli dedicò l'enciclica Doctor Mellifluus. Si dice fosse anche uno dei capi dell'ordine dei Cavalieri Templari).
La chiesa di San Michele. La tradizione locale la vuole consacrata da Papa Eugenio III. Secondo vari dati la chiesa originaria si trovava in un luogo non ben identificato ma distante. È certo però che il campanile venne inaugurato il 10 aprile del 1677 dal vescovo di Tivoli. Utilizzata per sepolture e riti funebri fino agli inizi del XX secolo, nel 1867divenne dormitorio dei garibaldini. Venne restaurata nel 1935 e nel 1997. All'interno si trovano una tela ad olio e una statua dell'Arcangelo Michele.
Architetture militari
- Il Castello Orsini-Cesi
All'inizio il castello fu proprietà dei Capocci, quindi, dal 1379 degli Orsini (i quali erano in perenne lotta con i Colonna, i Savelli di Palombara e gli Odescalchi, e, dalla fine del Cinquecento dei Cesi).
Nel 1660 il castello risulta essere proprietà dei Borghese, in questo stesso periodo incominciò un inesorabile periodo di declino.
Nel XIX secolo il castello sopportò l'occupazione garibaldina per l'unità d'Italia e successivamente, durante la seconda guerra mondiale, delle truppe germaniche.
In seguito venne acquistato dal comune e restaurato. Dall'alto del borgo il castello Orsini-Cesi domina l'Agro Romano e la bassa Sabina. Dai suoi spalti merlati, lo sguardo arriva ai castelli romani, ai Monti Cornicolani, a Roma e fino al mare.
È anche palazzo comunale, delegato alla celebrazione di matrimoni di rito civile nella sala Cesi o sugli spalti panoramici.
Nel 1989 è stato acquistato dal Comune che vi ha costituito un museo archeologico all'interno.
Il castello Orsini-Cesi accoglie il museo preistorico e protostorico del Territorio Tiberino-Cornicolano. Il castello ed il museo sono visitabili nel weekend.
Architetture civili
- Porta Capocci Orsini
Chiamata così in onore di chi ne commissionò la costruzione. Nel XV secolo risulta essere la porta principale di Sant'Angelo Romano. Questa porta constava di saracinesca di maglia di ferro rigida la quale veniva fatta scorrere nella nicchia, dello stesso materiale, dietro la porta. La porta, di cui rimangono però solo i cardini, era di legno.
- Torre dell'Orologio
È stata fatta edificare sui resti di una più antica torre della cinta muraria; il meccanismo dell'orologio installato probabilmente agli inizi del XIX secolo, è stato rinnovato negli anni trenta e successivamente nel 1990. La torre è stata restaurata negli anni 1999-2000.
- Piazza Medullia
Pur nelle sue piccole dimensioni (non più di 100 m2), era fino agli inizi del XX secolo; la piazza principale del paese. Vi si aprivano un'osteria, l'antico forno e alcune botteghe artigiane. Nell'ultimo decennio è stata completamente ripavimentata come gran parte del centro storico.
Aree naturali
Pozzo del Merro
Nelle vicinanze si trova la voragine carsica indicata come Pozzo del Merlo nella cartografia ufficiale, ma il cui nome corretto è Pozzo del Merro, sita nella frazione Selva, all'interno dell'area protetta regionale a gestione provinciale Riserva Naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco, istituita con LR 22/97. Il Pozzo del Merro è il sinkhole (voragine carsica che ospita sul fondo un laghetto di appena 20 m di diametro) più profondo del mondo. All'inizio degli anni 2000, è stato raggiunto l'ipotetico fondale (grazie al contributo di un ROV dei vigili del fuoco), posto a circa 392 m dalla sua superficie.
D'interesse è anche il Bosco di Grotta Cerqueta, sempre facente parte della RN Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco. Il Bosco di Grotta Cerqueta ha un'area di circa 30-35 ettari ed è sito su di un colle calcareo. Ospita 3 doline ed una grotta carsica, la quale dà il nome al bosco.
Nel 1971 questo bosco è stato inserito nell'elenco dei biotopi di rilevante interesse vegetazionale stilato dalla Società Botanica Italiana.
Informazioni generali
Comuni confinanti
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